RIFIUTI INERTIChiunque abbia effettuato dei lavori edili nella propria abitazione, o abbia seguito la costruzioni di un edificio, sa che si produce un’enorme quantità di scarti di lavorazione, cosiddetti rifiuti inerti: Secondo i principi dell’economia circolare, questi rifiuti non sono del tutto inutili; anzi, possono assumere nuova vita venendo impiegati nuovamente nel settore delle costruzioni, per essere quindi riciclati e riutilizzati per vari scopi (ad esempio i fondi stradali).
COSA SONO I RIFIUTI INERTI?Per rispondere alla domanda “
cosa sono i rifiuti inerti” ci affidiamo a quanto riportato dall' Associazione Nazionale Produttori
Aggregati Riciclati:
“Sono rifiuti inerti quelli che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica significativa. I rifiuti inerti, quindi, non si dissolvono, non bruciano né sono soggetti ad altre reazioni fisiche o chimiche, non sono biodegradabili e, in caso di contatto con altre materie, non comportano effetti nocivi tali da provocare inquinamento ambientale o danno alla salute umana. ”Quindi, volendo semplificare al massimo, un rifiuto inerte è quello che non subisce nessuna variazione nel tempo e che non rappresenta un rischio per l’ambiente o per la nostra salute, a differenza ad esempio, di un rifiuto organico.
QUALI SONO I RIFIUTI INERTI?
Abbiamo spiegato che per rifiuti inerti si intendono gli scarti prodotti durante lavori di costruzione e/o demolizione.
Rientrano nella categoria dei rifiuti inerti i seguenti materiali:
sabbia;
ghiaia;
argilla espansa;
conglomerati cementizi;
calcinacci;
macerie;
conglomerati bituminosi;
cemento;
mattoni;
mattonelle;
ceramiche;
intonaci;
residui di lavorazione non pericolosi che provengono da azioni di demolizione o da cantieri edili.
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